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Noto

Sicilia

Definita "Capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto. Le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. Il tessuto urbano è coerente e ricco di architetture in pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato, riccamente intagliata. La ricostruzione post-terremoto avvenne sotto la guida del Duca di Camastra, che rappresentava il Viceré spagnolo. A differenza di quanto accadde nelle altre ricostruzioni barocche, gli architetti che lavorarono a Noto (Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi) si impegnarono anche nella realizzazione di architetture elaborate, con l'impiego di facciate concave (come nella Chiesa del Carmine o quella di San Carlo Borromeo al Corso) e convesse (Chiesa di San Domenico) o addirittura curvilinee, come la torre campanaria del seminario. Il Barocco di Noto pervade l'intera città, tanto da renderla un set cinematografico a cielo aperto: Roberto Rossellini vi ha girato alcune parti di Viva l'Italia, Vittorio De Sica il suo ultimo film, Il viaggio, con Richard Burton e Sophia Loren; Michelangelo Antonioni ha dedicato a Noto le prime due parti del documentario "Noto, Mandorli, Vulcano, Stromboli, Carnevale", realizzato per il padiglione italiano dell'Expò di Siviglia del 1992. Oltre a questi maestri hanno lavorato a Noto Luigi Zampa, Luigi Comencini, Franco Zeffirelli, Lina Wertmüller e Giuseppe Tornatore. Tra glie venti cittadini più caratteristici c'è l'Infiorata, che si svolge ogni terza domenica di maggio in via Nicolaci e fu importata direttamente dai maestri di Genzano. Il territorio è inoltre disseminato di aree d'interesse archeologico.

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