(ANSA) - SANSEPOLCRO (AREZZO), 07 MAG - Chiuse le indagini
preliminari sul caso dell'impianto di inerti sulla golena del
fiume Tevere a Sansepolcro (Arezzo). Sono indagati i due
titolari dell'impianto, un'amministratrice di fatto e un
pubblico ufficiale della Provincia di Arezzo. Le ipotesi di
reato partono dall'organizzazione e la gestione di un impianto
per la raccolta e il trattamenti di rifiuti speciali in assenza
di autorizzazioni e dal quale, secondo la procura di Arezzo,
sarebbe potuto insorgere un pericolo di inondazione o di
aggravamento del pericolo per l'intera area interessata, anche
perché situato vicino ad opera di difesa della sponda del
Tevere. Altre ipotesi di reato, a vario titolo, riguardano gli
scarichi industriali e sul suolo senza autorizzazione, le
emissioni in atmosfera senza autorizzazione, l'occupazione
abusiva di aree demaniali, la gestione illecita di rifiuti
speciali, la dispersione incontrollata fino al falso ideologico
che sarebbe stato commesso dalla ex legale rappresentante della
società e da un pubblico ufficiale della Provincia di Arezzo in
atto pubblico per evitare la demolizione di un immobile
dell'impianto e ottenere il rinnovo di una vecchia concessione
demaniale.
Le indagini sono iniziate nel 2021 e sono state portate
avanti dalla sezione di pg dei Carabinieri della procura di
Arezzo e dai Carabinieri forestali di Sansepolcro. Secondo le
indagini l'attività trentennale sarebbe stata gestita sempre
senza autorizzazioni. Coinvolti ora gli organi competenti per
disporre la bonifica dell'area. (ANSA).
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