Mons. Coutts,inviteremo Papa in Pakistan
Incontro con il pontefice nell'ambito della visita ad limina

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Quando incontreremo il Santo Padre
lo inviteremo in Pakistan". Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa
che Soffre monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi in
questi giorni a Roma per la visita ad limina dei vescovi
pachistani. I presuli domani celebreranno la messa a Santa Marta
con il Papa e poi si incontreranno con lui per descrivere
l'attuale situazione nel Paese. Monsignor Coutts racconta come
l'invito sia condiviso anche dal governo pachistano. "Papa
Francesco è molto stimato da tutti i pachistani, musulmani
inclusi. Lo considerano un uomo di pace e hanno apprezzato
diversi suoi passi verso la comunità islamica, non ultimo i
buoni rapporti con al-Azhar".
La piccola minoranza cristiana del Pakistan continua a subire
attacchi. L'ultimo attentato è quello che ha colpito la chiesa
metodista di Quetta il 17 dicembre scorso. "Purtroppo in questi
anni diverse chiese sono state colpite e per questo la domenica
e nei giorni festivi la polizia sorveglia i nostri luoghi di
culto. È un pericolo costante e non sappiamo dove e quando i
terroristi colpiranno ancora", afferma il vescovo. L'altro
problema è l'uso improprio della legge antiblasfemia. In questi
giorni un ragazzo cristiano di Lahore, Patras Masih, è stato
accusato di aver offeso il profeta Maometto e arrestato. "Per
l'ennesima volta - commenta Coutts - una persona, quasi sempre
innocente, viene accusata senza nessuna prova e senza
possibilità di difendersi. Questa legge, a causa della quale
soffrono anche i musulmani, si presta ad un uso improprio e
mancano delle procedure per gestire correttamente i
casi".(ANSA).
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