(ANSA) - BARI, 13 DIC - Il Tribunale amministrativo regionale
per la Puglia, prima sezione, ha respinto la domanda cautelare
che era stata presentata dall'ex direttore generale dell'Agenzia
per le politiche attive del lavoro, Massimo Cassano, che
chiedeva che fosse sospesa l'efficacia della sua destituzione
dal ruolo apicale. Nel provvedimento il Tar sancisce che:
"Considerato, ad un sommario esame degli atti e delle deduzioni
di causa, che, in disparte ogni profilo inerente la
giurisdizione, sulla quale sono necessari gli approfondimenti
della opportuna sede di merito, la mancanza - allo stato - di
atti formali impedisce di configurare i presupposti necessari
per un intervento cautelare". In sostanza, non avendo ricevuto
Cassano una lettera di licenziamento o un qualsiasi atto formale
da parte della Regione, il Tar non può decidere in sede
cautelare per la sospensiva di un provvedimento che non esiste.
Quindi rimanda il tutto alla discussione di merito della
vicenda. Cassano, infatti, è stato destituito dal ruolo di dg
attraverso l'approvazione in Consiglio regionale di una legge
che ha cambiato assetto societario e previsto la decadenza del
dg.
"Il Tar Bari - commenta l'avvocato Fabrizio Lofoco, in
rappresentanza di Cassano - rigetta la sospensiva assumendo che
non si tratti di provvedimenti amministrativi e che, allo stato,
non si possa decidere la cautelare. Resta da capire come si
definisce un 'non' atto che incide sul rapporto di lavoro,
interrompendolo. Riserviamo di appellare, fermo restando che i
diritti del dottor Cassano sono completamente e illegittimamente
eliminati". (ANSA).